Will real estate prices in Albania go up in 2025?

Will property prices increase in Albania in 2025? Yes, property prices in Albania are expected to rise in 2025, driven by a combination of economic growth and increasing foreign investment. Backed by our fresh, in-depth market analysis, we’re confident that Albania is becoming an attractive destination for both local and international property investors. While there are challenges such as inflation and potential political instability, the main drivers behind Albania’s property price growth remain strong. Demand, particularly in coastal and urban areas, continues to outpace supply, making significant price drops unlikely. Additionally, Albania's growing tourism sector and improving infrastructure are drawing more interest from buyers. Signals pointing to a property price increase in Albania Here are some factors suggesting prices could increase: Albania's economy is projected to grow steadily in 2025, boosting consumer confidence and increasing the purchasing power of potential homebuyers, which is likely to drive up property prices. The Albanian government is expected to continue implementing policies that attract foreign investment, particularly in the real estate sector, which could lead to increased demand and higher property prices. Tourism in Albania is on the rise, with more international visitors discovering the country's natural beauty and cultural heritage. This trend is expected to continue in 2025, increasing demand for holiday homes and investment properties. Infrastructure improvements, such as new roads and transportation links, are planned for 2025, enhancing accessibility to key areas and potentially increasing property values in those regions. The Albanian diaspora is showing a growing interest in investing in property back home, particularly in urban centers and coastal areas, which could further boost demand and prices. https://investropa.com/blogs/news/albania-price-forecasts
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Curiosity continues, tourism in 2025 in search of a new record

Albania is expected to see more foreign tourists this year. Learning from past mistakes and guided by the experience of successful countries, the country is changing its approach to tourism, aiming for more money than numbers of foreigners. Herida Duro, Director of Tourism Development at MTM, tells A2: " What we will actually continue to want again is to have a season or an all-year-round tourism, diversified in its offer. Extended in territory, in time and above all, valued and offered a sustainable standard and professionalism for the tourism infrastructure. " Data from the Ministry of Tourism and Environment shows that 11.7 million foreign holidaymakers visited the country last year, up from 10.1 million in 2023. The increase is estimated at 1.6 million or 15.8%. The same is expected to happen this year. "We aim to be at the top of the UN Tourism Barometer, as we have been rated in recent years for the highest growth rate," Duro added to A2. Despite all the efforts accompanied by warnings of hefty fines, even last year the state failed to get “what it deserved ”. This is due to informality in the sector. The fight against undeclared activities, especially in the accommodation sector, is another important pillar in this year's strategy for tourism development: “At the same time, a broad regulatory framework is being completed which affects not only the Ministry of Tourism, but a number of central and local institutions. We are taking the lead from some changes that are taking place in the rate of hotel occupancy or the certification of other accommodation structures or restaurants” . During these 12 months, the total number of overnight stays in hotels, guesthouses and daily rental apartments is expected to reach over 70 million from less than 29 million, which has been the average in recent years. (A2 Televizion) https://a2news.com/english/shqiperia/ekonomi/kurioziteti-po-vazhdon-turizmi-gjate-vitit-2025-ne-kerkim-te-n-i1137979
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L'Albania punta sul turismo di alto livello

AGI - L'Albania, destinazione europea in rapida crescita, si concentrerà sul turismo alternativo piuttosto che su quello di massa, in una mossa che i funzionari governativi sperano possa aiutarla a distinguersi dai concorrenti. Il minuscolo stato balcanico, un tempo ermeticamente chiuso al mondo esterno, è salito di popolarità grazie a una reputazione che lo vede sempre più alla moda ed esotico. In un lungo articolo, the Guardian ricorda che l'anno scorso ha attirato 7,5 milioni di visitatori, più del doppio della sua popolazione e in aumento rispetto al record di 6,4 milioni del 2019. "È un altro Paese rispetto a 10 anni fa", afferma al quotidiano l ministro albanese del Turismo e dell'Ambiente, Mirela Kumbaro, sottolineando che la nazione ha più che recuperato le perdite subite dopo la pandemia da Covid-19. "Le cose stanno cambiando così rapidamente. - ha aggiunto - e l'Albania del 2023 è piena di energia positiva". Si prevede che la ripresa dei viaggi si intensificherà grazie alla domanda repressa dopo la pandemia e all'attrattiva di una destinazione a corto raggio che offre un incredibile rapporto qualità-prezzo.  Kumbaro ha fatto sapere che l'aumento degli arrivi non farà parte della strategia turistica del futuro. Al contrario, si sta pensando di diversificare un settore considerato fondamentale per la crescita economica dell'Albania. Allontanandosi dal modello tradizionale di sole e mare offerto dai suoi vicini mediterranei, i funzionari vogliono rilanciare l'Albania come destinazione di fascia alta "di qualità", rivolgendosi a nuovi mercati. "Abbiamo commesso alcuni errori negli anni '90", ha dichiarato al Guardian, riferendosi alla turbolenta transizione dalla dittatura stalinista alla democrazia. "Non si può imparare senza commettere errori: fanno parte del processo". "In qualità di ministro del Turismo e dell'Ambiente, - ha detto - posso essere orgogliosa del fatto che abbiamo 7,5 milioni di turisti ma, a essere sincera, non chiedo di più. Chiedo qualità, che le persone si fermino più a lungo della media di tre o quattro notti e che vengano tutto l'anno. Le spiagge non sono uniche. Ciò che è unico [del Paese] è la verginità, l'incontaminazione, la scoperta".  Per questo motivo, non saranno promosse le vacanze in spiaggia, ma l'agriturismo e l'ecoturismo, entrambi più equamente distribuiti e basati sulla spettacolare diversità del paesaggio albanese, fatto di montagne, foreste e coste. "Vogliamo un turismo rispettoso dell'ambiente, responsabile e sostenibile. Non vogliamo un turismo concentrato solo in alcune aree, ma un turismo che si concentri sul patrimonio culturale, sulla gastronomia, sull'escursionismo, sul rafting, sulla natura... ci sono così tante piccole fattorie in cui le persone possono andare e godersi tutto questo". Il fiume Vjosa, ad esempio, è spesso descritto come "l'ultimo fiume selvaggio d'Europa" e l'entroterra dell'Albania e la regione alpina settentrionale, dove si trovano le Montagne Maledette, offrono un potenziale ineguagliabile per lo sviluppo di questo tipo di turismo. Il Vjosa, che dalla sua sorgente in Grecia attraversa il Paese senza argini e senza ostacoli, e lungo 273 chilometri, è l'emblema del paradiso ambientale e per questo si punta a far sì che l'intero bacino diventi una "riserva della biosfera dell'Unesco".  Sotto il regime, ricorda il Ministro, il turismo era strettamente controllato da Albturist, l'agenzia turistica statale incaricata di sviluppare il settore dopo la morte di Hoxha nel 1985. "Ogni anno venivano in visita solo circa 200 persone con tour in autobus molto ben organizzati", ricord. "Appartenevano ad 'associazioni di amicizia' [comuniste]. Ma anche allora l'Albturist era controllato dalla polizia segreta del Sigurimi". Le macchine fotografiche erano proibite, così come le minigonne e le barbe: gli uomini che entravano in Albania quando Hoxha era vivo erano costretti a radersi il mento alla frontiera e a farsi tagliare i capelli ritenuti troppo lunghi. Più tardi, quando lo Stato iniziò ad aprirsi, iniziarono i viaggi in autobus da Atene, per lo più per i greci con parenti che vivevano nelle comunità minoritarie del sud. Altri turisti erano ammessi, ma sottoposti a rigorosi controlli prima della concessione dei visti. I tour si spingevano solo fino a Tirana, la capitale, dove i visitatori alloggiavano in squallidi alberghi di epoca sovietica con personale che passava biglietti disperati sotto i piatti mentre serviva ai tavoli. Peraltro i viaggi più a nord, negli altipiani poveri e sporchi, erano vietati.  https://www.agi.it/estero/news/2023-02-25/albania-punta-turismo-alto-livello-20258041/
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